Ostriche crude: tutto quello che c’è da sapere

Mangiare ostriche crude è da sempre considerato una vera e propria prelibatezza.
Per farlo in tutta sicurezza (e senza incappare in spiacevoli risvolti gastrointestinali) ci sono alcune accortezze da tenere a mente, prima tra tutte la qualità e la freschezza della materia prima.
L’ostrica infatti deve essere non solo freschissima ma anche viva, meglio ancora se acquistata dal proprio rivenditore di fiducia: fortunatamente gli allevatori per legge sono obbligati a sottoporre il prodotto ad elevati standard di qualità e sicurezza, nonché a procedimenti di decontaminazione che vanno a ridurre al minimo il rischio derivante dal consumo a crudo.

Come riconoscere un’ostrica fresca

Quando si vogliono consumare ostriche crude, il primo passo da compiere è verificare che siano vive e fresche, e con alcuni semplici accorgimenti questo processo non richiede particolari competenze tecniche:

Prova dell’odore: quando un’ostrica è fresca rilascia un piacevole odore salmastro, non puzza;
Andando a interagire con il guscio ancora chiuso tramite piccoli colpi, se il mollusco è vivo si sentirà un movimento all’interno, segno che il prodotto è fresco;
Aprendo la conchiglia bisognerà constatare che le due parti siano integre e ben chiuse, e che dall’interno venga esercitata resistenza all’apertura;
All’interno del guscio dovrà essere presente una buona quantità di liquido, ed il mollusco deve essere saldamente attaccato alla conchiglia (più passa il tempo, più il mollusco tenderà a staccarsi dal suo guscio);
Prova del tocco: toccando l’ostrica con la forchetta, se è viva avrà una reazione e si muoverà.

Una volta seguiti questi accorgimenti, si avrà la sicurezza che si ha a che fare con un’ostrica ottima per essere consumata cruda.

Come mangiare un’ostrica cruda: alcune ricette

Molte persone sostengono che il modo migliore per mangiare un’ostrica cruda sia mangiarla esattamente così com’è, senza condimenti o aggiunte di alcun genere, versata direttamente in bocca con la propria acqua.
Ma questo non è l’unico approccio possibile, anche perché non a tutti piace il tipico sapore salmastro che queste prelibatezze rilasciano.
Una variante molto semplice e piuttosto comune è l’aggiunta di pepe e limone.
In questo caso i due condimenti andranno versati sopra all’ostrica con ancora la sua acqua all’interno, andando a creare un’armonia di gusti e senza coprire il sapore caratteristico tanto ricercato.
Un pò più invasivo è invece il condimento con un intingolo composto da olio, limone e menta, che va a conferire freschezza ma al contempo maschera anche il sapore di mare.
Una versione più articolata invece, detta “alla francese”, prevede l’accompagnamento con scalogno sminuzzato marinato all’aceto di vino bianco e una spolverata di pepe, il tutto versato direttamente nella conchiglia con ancora il suo liquido e affiancato da pane tostato spalmato con burro non salato.
Riguardo invece alla migliore bevanda per esaltare il gusto del mollusco, molto spesso si sente citare l’accostamento ostriche e Champagne che si ritiene essere il migliore ma che in realtà è subito sotto in classifica ad un vino bianco francese della Loira, il Muscadet.

Qualunque sia la preparazione delle ostriche crude prescelta, l’importante è sempre rivolgersi a ristoranti o rivenditori di fiducia, utilizzando il metodo sopra descritto per constatare se si tratti di un prodotto freschissimo (come richiesto da questo tipo di consumo a crudo), e presentando il mollusco in tavola nel modo migliore al fine di esaltarne il sapore e le caratteristiche.